Avendo a che fare con piccole aziende, può capitare di sentire i clienti lamentarsi perché in passato hanno provato ad applicare alla gestione dei propri canali social dei consigli che - per la loro realtà - non hanno funzionato. Il problema è che non tutti i consigli vanno bene per tutti. Probabilmente, il social media management è l'attività sulla quale si può trovare online la più grande miniera di suggerimenti e ricette pronte all'uso. Solo che far funzionare queste ricette è tutt'altro che semplice: qualche volta perché chi le condivide tiene per sè qualche aspetto cruciale (come fanno le signore di una certa età quando condividono la propria sapienza ai fornelli), qualche volta perché chi le applica non conosce alcuni presupposti fondamentali nell'ambito della comunicazione e del marketing.
"Ci risiamo!" - penserà qualcuno - "Eccone un'altra che vuole parlar male dei cugini!" No, giuro! Non è questo il punto. Sono convinta che in molti casi fare da sè sia non solo necessario, ma addirittura opportuno. Io stessa da un po' di tempo ho proposto e sperimentato un servizio di strategia e formazione, che lascia al cliente l'opportunità di tenere il timone della comunicazione sui social media. Il punto è questo: per applicare i consigli raccolti qua e là bisogna saper fare la tara di ciò che può realmente servire a una specifica realtà.
Così, ecco cinque errori frequenti a causa dei quali non tutte le ciambelle escono col buco.
1. Accontentarsi di formati e strategie preconfezionate. Non fidatevi degli elenchi di post di successo che vi faranno ottenere il massimo dell'engagement e tanto meno dei migliori orari di pubblicazione sui social assoluti e definitivi: non sono stati scritti per voi. Chi li ha scritti non si riferiva al vostro target, ma probabilmente al suo, o, nel migliore dei casi, a una media ponderata di esperienze diverse. Per quanto sia autorevole la fonte dalla quale si attinge, vale sempre la pena passare un po' di tempo a ragionare sull'identità aziendale, sul suo target e sugli obiettivi che ci si pone. Solo provando a mettere queste cose in ordine in un'ottica di coerenza, si può mettere a punto una strategia.
2. Mettere il pilota automatico. Ok, mettiamo che abbiate una strategia. Sia che l'abbiate elaborata internamente, sia che stata realizzata su misura per voi da un professionista del settore, mettetela sotto stress. Non limitatevi a creare e pubblicare contenuti: settimana dopo settimana, mese dopo mese, tenete d'occhio le vostre performance e confrontatele con gli obettivi iniziali. Fate prove e variazioni e provate a imparare, senza fretta, cosa funziona meglio. Molto probabilmente, la vostra strategia avrà bisogno di aggiustamenti continui: fatevi guidare da analytics e insights per capire quale direzione prendere e non dai vostri gusti personali e dai vostri pregiudizi.
3. Non tenere in considerazione le specificità. Questo errore va a braccetto con il primo, ma conviene specificare alcune cose: ci sono delle specificità dalle quali non si può prescidere né quando si mette a punto la strategia, né quando se ne valutano i risultati. Tanto per cominciare, non si possono confondere i contenuti aziendali con quelli personali e - anche se non lo sento dire quasi mai - c'è parecchia differenza tra grossi brand e piccole aziende a conduzione familiare. Poi, inevitabilmente, non tutti i social sono adatti a qualsiasi tipo di business: bisogna tener presente il pubblico al quale ci si rivolge e il tipo di informazioni e attenzioni di cui ha bisogno.
4. Non approfondire. Questo errore, invece, è fratello del secondo: sapere che qualcosa funziona ma non sapere perché è come affidarsi continuamente alla fortuna. Prima o poi, si smette di vincere. Ecco perché è importante da una parte sperimentare (per esempio, con il caro vecchio A-B test) e dall'altra approfondire per capire come funzionano i social media. Per fare un esempio, restare aggiornati sulle evoluzioni dell'algoritmo può aiutarvi a massimizzare la vostra visibilità su Facebook.
5. Investire un budget insufficiente. Sia che vogliate promuovere una piccola azienda locale, sia che vogliate lanciare un nuovo brand, vi accorgerete presto che il mito secondo il quale i social media sono gratuiti è, appunto, un mito. Quei tempi sono finiti (e comunque sono durati abbastanza poco). Bisogna abituarsi a considerare i social media come spazi sui quali investire: in pubblicità, ma prima ancora in strategia e creatività. Questa necessità è più evidente su Facebook, ma è sempre più pressante su tutti i social. E, naturalmente, l'investimento dovrà essere bilanciato con gli obiettivi da raggiungere.
Insomma, per concludere, sul web e sui social media, come nella vita, ciascuno deve trovare la sua strada e la propria dimensione. Va bene scegliere i propri maestri, ma ci sono tre cose che non si devono mai perdere di vista: identità, obiettivi e strategia.
Se vi viene in mente qualche altro errore frequente, scrivetelo nei commenti: mi piacerebbe conoscere la vostra opinione e la vostra esperienza.
- Accedi o registrati per poter commentare