Inviato da Maria Silvia Sanna il Lun, 24/11/2014 - 08:47

Anche quest'anno, a novembre Unioncamere e Fondazione Symbola tirano le fila del rapporto annuale GreenItaly: l'edizione del 2014 si rivela estremamente interessante, perché delinea una serie di percorsi positivi e virtuosi che illuminano un panorama, quello dell'economia italiana, che appare sempre più votato alla depressione. La sostenibilità dimostra di essere una via virtuosa verso la crescita, che passa per la competitività, la qualità, l'innovazione, l'eco-efficienza e l'ambiente: valori che sono nel DNA del made in Italy e per ritrovarli bisogna, qualche volta, tornare alle radici. Ecco perché la sostenibilità ambientale in tutte le sue declinazioni non è un laccio, ma un'opportunità per dare valore all'eccellenza italiana, come si evidenzia benissimo nella prefazione del rapporto. 

"Anziché avere un atteggiamento difensivo dobbiamo saper vedere la straordinaria occasione che ci pongono le sfide che abbiamo di fronte. E capire che il modo più intelligente di affrontare i problemi ambientali ed economici che abbiamo di fronte è puntare su innovazione, conoscienza, qualità, bellezza e green economy."

Ferruccio Dardanello e Ermete Realacci nella Prefazione a GreenItaly 2014

Poiché di una ricerca si analizzano in numeri più che gli intenti, ecco il numero che fa pensare più di tutti: in Italia sono 341.000 le aziende che negli ultimi sei anni hanno investito in prodotti e tecnologie green. Un esercito di imprese impegnate in un cambiamento che dà i propri frutti nel confronto con i mercati, inclusi quelli esteri: le aziende green esportano oltre il 10% in più rispetto alle altre, crescono nonostante la crisi e generano occupazione. È così che la sostenibilità diventa un valor aggiunto spendibile in termini di competitività.

Le imprese agroalimentari ambasciatrici della sostenibilità fatturano complessivamente 20 miliardi, di cui 3 miliardi riguardano le sole aziende che producono alimenti biologici - mercato in netta crescita, nel quale l'Italia è al settimo posto nel mondo e quarta in Europa. Un dato interessante, già evidenziato nel rapporto 2013, riguarda l'effetto filiera che partendo dall'agricoltura coinvolge tutta l'industria alimentare con lo sviluppo di un sistema sostenibile e integrato a tutti i livelli. 

Qua sotto l'intero rapporto GreenItaly 2014, basta cliccare per vederlo a tutto schermo. 

 

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