Ovvero: ora che Facebook permette di aggiungere anche il menu alla propria pagina, per i ristoranti è ora di riconsiderare la propria presenza sul web e basarla esclusivamente sul social media per antonomasia? Ve lo dico subito, tanto per chiarire: assolutamente no. Dopo aver notato che sempre più attività locali scelgono di essere presenti solo su Facebook, ho deciso di argomentare la mia presa di posizione netta in questo post, in cui ho provato ad analizzare quali siano, oggi, pro e contro di una strategia online basata solo su Facebook. Se avete tempo per un commento, mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista.
PRO di una strategia online basata solo su Facebook
- Impostare una pagina Facebook e gestirne i contenuti è molto più semplice e intuitivo che programmare un sito, quindi si tratta di un'attività che può essere gestita internamente, con un po' di studio e riflessione sui contenuti. E con un bel po' di tempo.
- Non ci sono costi iniziali, quindi all'inizio avere una pagina Facebook sarà molto più economico che creare un sito web.
- Senza dubbio, a meno che il tuo ristorante non sia su Marte, molti dei tuoi clienti usano Facebook. Questo significa che sarà molto facile raggiungerli e costruire una community intorno alla tua attività.
- Se vuoi creare interazione, ricevere i complimenti e le lamentele dei clienti, fare insomma un po' di customer care per il tuo locale, Facebook è il posto giusto: interagire su Facebook è facile e intuitivo. I social media sono fatti per questo.
- Aggiornamento continuo dei contenuti, che ti consente di attirare l'attenzione sugli eventi, sul menu del giorno e molto altro tramite strumenti specifici offerti da Facebook.
- La tua pagina sarà sempre visibile da dispositivi mobile, cosa non vera per la maggior parte dei siti web dei ristoranti, ma la soluzione alternativa a Facebook c'è: si chiama responsive design.
CONTRO di una strategia online basata solo su Facebook
- Facebook cambia costantemente. Dovrai stare alle sue regole, che ti piacciano o meno: se il tuo sito è la tua casa e potrai gestirla come meglio credi, una pagina Facebook è solo un piccolo spazio in affitto sulla piattaforma di Mark Zuckerberg e soci.
- Se Facebook all'inizio costa poco, non c'è dubbio che col tempo potrebbe costare molto più di un sito web, specialmente se ti troverai a fare affidamento solo su di esso per attirare nuovi clienti. A causa del suo algoritmo, Facebook fa scomparire i tuoi aggiornamenti agli occhi dei fan che non interagiscono spesso con la pagina. Questo significa che per essere visibile ai tuoi stessi fan, dovrai investire in advertising.
- Rispetto ai tuoi competitor, sarai sempre un passo indietro sui motori di ricerca, perché sulla tua pagina Facebook non potrai applicare nessuna SEO. Così se un cliente cercherà il nome del tuo locale, comparirà la tua pagina Facebook, ma se dovesse cercare ristoranti nella tua città o nel tuo quartiere, per Google tu non saresti nemmeno un'opzione né in prima pagina, né nella centesima.
- La pagina Facebook non potrà mai comunicare appieno la tua immagine, lo stile del tuo locale, il tuo marchio. Non potrà segnare la differenza tra te e i tuoi competitor, perché il layout di Facebook è lo stesso.
- C'è, infine, una questione di credibilità, perché il sito web riflette il tuo investimento in immagine. Prova a metterti nei panni di un turista straniero che non ha mai visitato il tuo ristorante: potrebbe trovarti su TripAdvisor e scoprire delle buone recensioni, ma poi vorrà farsi un'idea più precisa del locale, cercando su Google il suo nome. Basterà una pagina Facebook a trasmettergli la professionalità del tuo lavoro quotidiano?
In sintesi, il sito web aziendale è ancora l'hub principale di una strategia di comunicazione online, il fulcro dei contenuti sul tuo ristorante. Facebook non può sostituirlo, ma può essere un prezioso alleato quando si tratta di: sviluppare la brand awarness, creare engagement e mantenere un filo diretto con clienti reali e potenziali. Nella lotta tra search e social, come ironicamente dimostra questo video, vince il lavoro di squadra. (Beccata! Il video è del 2012, ma è ricco di osservazioni e informazioni ancora valide.)
Se siete arrivati fin qui, vi svelo un segreto. La prima volta che ho sentito qualcuno profetizzare la morte dei siti web aziendali, che sarebbero stati in pochi anni assorbiti da Facebook e dagli altri social media, è comparso il mio primo capello bianco. Il mio pensiero anarchico è stato: anche se fosse, poco dopo ci sarebbe una naturale fuoriuscita. Quando ho letto l'ipotesi che per i ristoranti la pagina Facebook potesse sostituire il sito web, sono comparsi un altro paio di capelli bianchi. Poi ho respirato piano.
Ho inalato un bel po' d'aria nei polmoni e ho pensato a Roger Fidler. Alla mediamorfosi. Non so se ve ne siete accorti anche voi, ma nel mondo dei media si fa presto a scrivere un necrologio: nell'ordine, ho sentito palare della morte della radio e della tv, della carta stampata, dei blog e infine dei siti web. Il fatto è che, ogni volta che nasce un nuovo mezzo di comunicazione, si ritaglia un nuovo spazio nel panorama mediale: magari all'inizio sembra fare a cazzotti con i mezzi già esistenti, poi si crea un equilibrio. In questo equilibrio i vecchi media cambiano prendendo qualcosa del nuovo, così come cambiano le esperienze (e parallelamente i bisogni) d'uso dell'utente. Il web non è escluso da questo processo di trasformazione: i social media hanno radicalmente cambiato l'ecosistema digitale, ma non possono assorbirlo interamente.
Fonte immagine e video: MGD Advertising
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