Inviato da Giovanna Sedda il Lun, 06/03/2017 - 09:30

Alzi la mano chi ama il cibo! Huuu, quanti! Alzi la mano chi ama i social network! E ora alzi la mano chi ama condividere sui social le sue creazioni in cucina. Humm... bene!

Noi italiani siamo per definizione delle buone forchette e siamo anche mooolto social: il 52% dei nostri connazionali ha uno o più account social (+5% rispetto al 2016) - una penetrazione davvero significativa, soprattutto se la confrontiamo con quella mondiale, del 37% (dati: Digital in 2017, We Are Social e Hootsuite). Non è un caso che i contenuti lagati al cibo siano un vero e proprio evergreen: dalle ricette ai piatti ordinati al ristorante, quasi tutti quelli che usano i social parlano di cibo almeno qualche volta. Poi ci sono i foodies, quelli veri. Quelli che in cucina esprimono tutta la propria creatività, che conoscono i concorrenti di Masterchef come se fossero loro amici e che vanno in pellegrinaggio nei ristoranti stellati.

Giovanna Hoang - FuudlyPer loro, nel 2015 è nato Fuudly, il social network completamente dedicato al cibo, ideato da un gruppo di giovani startupper milanesi.

Dopo aver usato l'app per un po’ ero curiosa di capire meglio ciò che gira intorno al mondo di Fuudly, così ho fatto qualche domanda alla co-founder Giovanna Hoang, definita da Huffington Post una delle 10 star foodblogger migliori da seguire.

Qual è il tuo ruolo dentro Fuudly?

Seguo la parte redazionale, di project management di contenuto e faccio la direttrice di produzione e autrice food delle nostre videolezioni. Diciamo che ho completato la mia esperienza che deriva da tanti anni di attività come foodblogger e food photographer.

Perché un social network dedicato al cibo?

Perché mancava un luogo social con uno spiccato e riconoscibile contenuto food dedicato. La verticalità della piattaforma consente di selezionare il target interessato all'argomento e, a noi, di fornire la massima e più completa esperienza possibile.

Quali sono le caratteristiche e le innovazioni che esprimono questa specificità?

Quando entri in Fuudly o scarichi l'App sei circondato da una esperienza food inedita sul mercato, che ti avvolge a 360 gradi: newsfeed con contenuti foto, video - anche in stop motion - ricette generate da foodies (anzi fuudlers), blogger o chef, video-lezioni di cucina dei migliori chef e Masterchef, un verticale sugli eventi di cibo dove svolgiamo anche il servizio di ticketing, la geolocalizzazione di tutti i contenuti food.

Il social è attivo da oltre due anni, quale è stata la risposta degli utenti, la community ha capito le vostre intenzioni, avete apportato modifiche strada facendo?

In due anni abbiamo registrato oltre 5000 ricette generate dagli utenti, oltre 100.000 contenuti foto pubblicati, 25.000 utenti attivi… possiamo dire che la risposta è stata potente fin da subito!

Come rispondereste a quanti affermano che parlare di cibo oggi è una moda (passeggera)?

Fuudly è una piattaforma nata per impostare la visione del futuro del mondo food, proprio perché parlare di cibo non sia una moda passeggera ma segua il modo di evolversi della cultura attorno ad esso. Oggi si tratta di cogliere la prossima evoluzione del cibo: mangiare bene. Con Fuudly ci stiamo provando: saranno il web e il mobile i territori che dovranno coglierla.

Fuudly ha tre tipologie di utenti: chef, fuudler e blogger. Che differenze hanno e come sono le relazioni tra i diversi utenti?

Sono tre territori che dialogano parlando la stessa lingua, pur avendo delle specificità. I contenuti variano per grado di specializzazione ma quando si tratta di buona cucina i punti di incontro sono tanti. Alcune volte la segmentazione viene fatta da noi di Fuudly per rispondere alle esigenze dei brand ma, in genere, la piattaforma è un luogo aperto e dove tutte e tre le categorie sono sempre stimolate.

Fuudly guarda alla community, ma anche al mondo professionale, quali opportunità offre per le imprese del settore, produttori, chef, ecc.?

Il nostro modello prevede un fitto interscambio tra online ed offline. Offriamo, in sostanza, tre servizi che si basano sull'interazione con la nostra community: content marketing, contest e progetti di sviluppo brand, video product placement co-marketing (acquista un prodotto e trovi in regalo una videolezione Fuudly tenuta da uno chef famoso) ed eventi.

Al momento del lancio il vostro motto era “Stay hungry, stay Fuudly”, ma con tutto questo parlare di cibo avete ancora fame? Come è cresciuto Fuudly?

Il nostro motto è più che mai vivo, siamo nati da meno di due anni e ormai Fuudly è conosciutissimo. Siamo, forse, la realtà più importante e innovativa lato food a livello italiano e i nostri gadget con il motto stay hungry stay Fuudly continuano ad andare a ruba. Siamo arrivati a 25k utenti attivi, con circa 100-150 nuove iscrizioni al giorno, 1000 utilizzi giornalieri della nostra App, e 40k fan su Facebook.

Come sarà Fuudly tra due, tre anni? Quali saranno le sfide più importanti che dovrà affrontare?

Tra due anni vorremmo, innanzitutto, che la nostra community si fosse allargata e, perché no, aprire all'estero. Abbiamo già in programma qualche puntata in Francia entro la fine del 2017. Inoltre, stiamo sviluppando dei format molto interessanti e qualche innovazione lato App che stiamo solo aspettando di introdurre. Insomma val la pena continuare a seguirci!

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