Domenica pomeriggio alla Città dell'Altra Economia, abbiamo giocato, rendendo Quelli della Terra e Quelli dello Smartphone protagonisti di una stimolante e a tratti persino esilarante sfida faccia a faccia. Non è un gioco, però, quella che noi vorremmo promuovere come ricetta per il futuro: un binomio di sostenibilità e innovazione che vede nella miscela degli ingredienti un punto di partenza per far nascere nuove sinergie.
Il secondo Kitchen goes Digital si è aperto con l'intervento di Slawka G. Scarso, che parlando del suo libro Marketing del vino ha messo l'accento sullo storytelling: e proprio le storie sono diventate il file rouge della serata. Le storie e le persone, prima ancora dei progetti e degli obiettivi di business, sono state le protagoniste del nostro gioco. Storie di innovazione, in cui la voglia di cambiare marcia è un forte propulsore di idee, storie di passione, in cui un nuova impresa diventa una motivazione alla quale dedicare la vita, professionale e non solo.
Le storie emozionanti di Tommaso Radice e Monica Robertiello, che hanno lasciato il proprio posto di lavoro per occuparsi a tempo pieno della propria azienda. E mentre l'uno, con un destino già nel nome, coltiva gustosi germogli alimentari, l'altra, che produce vini biologici, taglia quest'anno il traguardo delle 40.000 bottiglie prodotte. E poi Angelo Leonessi, un produttore biologico passionario, impegnato a produrre coi metodi dell'agricoltura biodinamica e a ritagliarsi un suo spazio fuori dai dettami della filiera. Dentro i loro prodotti, c'è il gusto della sfida nei confronti delle difficoltà e persino nei confronti del maltempo.
Dietro ogni pitch abbiamo visto una storia che vuole muovere il cambiamento tramite alcune delle potenziali direttrici di crescita e sviluppo per l'agroalimentare:
- L'e-commerce, rappresentato da Excantia, un mezzo essenziale per raggiungere nuovi mercati, una potenzialità soprattutto per chi si concentra su piccoli volumi di produzione e alta qualità.
- Il marketplace, rappresentato da Discovery Food, che sta mettendo a punto una piattaforma per digitalizzare i piccoli produttori costruendo delle vere e proprie vetrine narranti.
- Il database, rappresentato da Typi che ha realizzato una mappa dei prodotti certificati e biologici made in Italy.
- La ricerca, rappresentata dal lavoro di studio, conscenza e approfondimento sugli ingredienti realizzato da InItaly.
- Le mobile app, rappresentate da Pubster, dedicata alla fidelizzazione dei... bevitori e da Cookerfeed, dedicata alla condivisione di ricette.
- Dulcis in fundo, la comunicazione e il marketing, che sono stati rappresentati da Slawka G. Scarso con il suo libro, da Valeria Iannozzi, che sta organizzando a Roma la Be(e) Happy Fest, ma anche da noi della B-eat Digital Kitchen.
Ora potrei raccontarvi la storia dell'evento, spiegarvi com'è andata, cosa abbiamo fatto e se alla fine la sfida sia stata vinta da Quelli della Terra o da Quelli dello Smartphone. Potrei, ma non lo farò, perché al mio punto di vista preferisco il racconto corale realizzato su Storify con i tweet e le immagini di chi è stato con noi, eccolo.
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