Siamo all'epilogo del girone mondiale e tocca all'Uruguay, per una sfida che deciderà chi sarà a proseguire il mondiale oltre al Costarica già qualificato e a un'Inghilterra ormai fuori dai giochi. Ma lasciamo perdere le chiacchiere calcistiche e dedichiamoci a quello che sappiamo fare meglio, vale a dire: scoprire i piatti tipici uruguayani (o uruguagi se preferite).
Cominciamo a vedere cosa ci offrono da bere. Il clerico è una mistura di vino bianco e succo di frutta e se da italiani non accettate un abbinamento del genere, c'è il medio y medio composto da vino bianco e spumante. Qualcuno dice che anche la birra locale sia molto buona, ma non abbiamo fonti certe. La vera bevanda nazionale pare però sia il mate, un'infusione molto simile al té preparata con le foglie dell'omonima pianta e servita nella zucca con una cannuccia di metallo.
Fonte: Sascha Grabow
Per quanto riguarda il cibo, pare che in Uruguay sia difficile essere vegetariani, in quanto i piatti tipici sembrano essere tutti a base di carne. A partire dalla parillada, piatto nazionale di carne di manzo e maiale alla griglia, per cui esistono anche i luoghi tipici dove mangiarlo, le parillas.
Fonte: Pisco Latin Lounge
Poi c'è l'asado, arrosto di carne di manzo alla brace, tipico anche di Argentina (candidata alla vittoria del mondiale) e Cile (già qualificato agli ottavi dopo una grande vittoria con i campioni del mondo della Spagna).
Ma la cultura della carne regna anche tra i panini. Il chivito è un panino farcito con carne di manzo, uova, mozzarella e pancetta - per non farsi mancare le proteine animali. Tra l'altro pare che in Uruguay tendano a esagerare con le dimensioni dei panini.
Infine c'è il famoso dulce de leche, dolce tipico su cui c'è una chicca mondiale che riguarda "la celéste" (così viene chiamata la nazionale uruguagia). Infatti all'arrivo in Brasile sono sequestrati 39kg di dulce de leche perché i giocatori non erano in possesso delle giuste autorizzazioni, così racconta il sito della BBC. L'ex-portiere dell'Uruguay Juan Castillo ha dichiarato che avevano portato il dolce anche ai mondiali in Sud Africa nel 2010 senza problemi alla dogana. Secondo alcuni tifosi potrebbe essere il motivo della sconfitta con il Costarica.
Infine potete concludere con il dolce tipico di Paysandù (capoluogo uruguyano che conta il 65% di presenza di origine italiana), il Chajà preparato con meringhe, crema pasticciera, pan di spagna, pesche sciroppate a cui si aggiugono spesso fragole e il dulche de leche.
Fonte: le Bon Sucré
Questo dolce si può dire che nasca con il mondiale di calcio, in quanto ha origine nel 1927, e il primo mondiale di calcio è stato giocato nel 1930 e proprio in Uruguay.
Forza azzurri e speriamo di ritornare con la nostra rubrica per gli ottavi di finale.
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