Inviato da Maria Silvia Sanna il Lun, 07/11/2016 - 15:00

“C’è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un'idea il cui momento è ormai giunto”
Victor Hugo

Anche quest'anno, il rapporto Green Italy pubblicato da Symbola ci presenta un'Italia che in tempi di crisi sceglie di puntare all'eccellenza e lo fa abbracciando un nuovo paradigma qualitativo, quello della green economy. Sono circa 385.000 (26,5% del totale) le imprese italiane dell'industria e dei servizi che tra il 2010 e il 2015 hanno effettuato eco-investimenti, o che contano di farlo entro il 2016. Sono aziende che guardano oltre i confini e hanno a cuore l'innovazione: il 18,7% esporta (contro il 10,9% delle imprese non investitrici) e il 22,2% ha introdotto innovazioni di prodotto (contro l'11,4% delle imprese non investitrici). Gli eco-investimenti fanno bene all'occupazione, migliorano l'efficenza delle imprese e permettono di aumentare il plusvalore sul prodotto e, di conseguenza, anche il fatturato. 

Interessanti i dati sul settore agroalimentare, che rappresenta per l'Italia un importante motore: l'agricoltura contribuisce a sostenere il PIL italiano, rappresentando l'1,8% del valore aggiunto annuo. È un settore sempre più vivace anche sul fronte del commercio estero: a giugno 2016 si registra un +8,1% rispetto all'anno precedente. È vero e proprio boom per l'export di prodotti agricoli negli Stati Uniti, dove si registra addirittura un +42,2%. 

Un ruolo importante, nell'ambito del settore agroalimentare, è svolto dai nuovi modelli di consumo, che valorizzano le nuove tecnologie, come nel caso dell'e-commerce, e tendono a favorire la filiera corta. In questo senso, è fondamentale il lavoro di Campagna Amica, che ha costruito una solida rete per facilitare la vendita diretta e l'incontro tra produttori e consumatori. Nella stessa direzione vanno i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) che riuniscono in tutta Italia circa 200.000 consumatori con una spesa media per famiglia di circa 2.000€ annui. 

Continua a crescere l'agricoltura biologica: l'Italia è il secondo Paese europeo per superficie agricola dedicata al bio, con la quale produce il doppio della ricchezza di Germania, Francia e Spagna e tre volte quella prodotta dal Regno Unito. In crescita anche i ristoranti a vocazione biologica (+69%). Il fermento biologico è premiato da scelte d'acquisto sempre più consapevoli: ben 13 milioni di italiani, acquistano prodotti bio almeno una volta a settimana. Si registra, infatti, un +21% sugli acquisti, favorito anche dalla maggiore presenza del biologico nella GDO e persino nei discount, oltre che nei punti vendita specializzati. 

Questi e altri, sono i segnali positivi che leggiamo sul rapporto Green Italy 2016. Per sfogliarlo, potete ingrandire lo sfogliabile qui sotto:

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