Inviato da Maria Silvia Sanna il Mer, 25/06/2014 - 08:37

Per scrivere questo articolo sono stati consumati numerosi bicchieri di Vino Nobile: della maggior parte ho goduto proprio a Montepulciano tra vigne e cantine, uno l'ho dovuto versare oggi, per riportare sul divano di casa un po' dell'atmosfera poliziana, produttiva e rilassata. Ha funzionato, pare, perché nel rosso del calice ritrovo l'immagine di Montepulciano: un antico angolo di Toscana, dove quasi due millenni e mezzo di storia risplendono nella cultura locale. Quindicimila abitanti e un'altissima densità di iniziative culturali, tradizioni e innovazioni: evidentemente, il terreno poliziano non è fertile solo per le vigne, ma anche per la mente

A invitarci in occasione del blog tour MontepulciAMO, la Strada del Vino Nobile di Montepulciano, associazione che riunisce produttori, ristoranti e strutture ricettive per raggiungere l'obiettivo comune di promuovere il territorio. E proprio a questo scopo, nasce un nuovo strumento di marketing territorialeMontepulciano Blog, un contenitore di esperienze che raccoglie i racconti degli abitanti del luogo e dei cittadini temporanei, come l'assessore alla cultura e all'ospitalità Franco Rossi ama chiamare quelli che altrove sono solo turisti. 

E cittadini lo siamo stati davvero, persino simbolici consiglieri per un giorno al Palazzo Comunale, dove è stato presentato il programma di eventi estivi e autunnali. Cantiere Internazionale d'Arte, Bruscello Poliziano, Bravio delle botti e Live Rock Festival sono da anni gli eventi principali organizzati in città. Particolarmente interessante anche il Festival d'arte contemporanea, con esposizioni nelle cantine del Vino Nobile e molti eventi collaterali. Noi, probabilmente, torneremo a Montepulciano a luglio per partecipare a Luci sul lavoro il primo hurbal café di Wisionaria - ne riparleremo!

MontepulciAMO in soli due giorni mi ha trasmesso un'energia davvero corroborante: mi sono portata dietro tanta positività e una rinnovata voglia di credere in un modo lento, sano e onesto di fare marketing. Quello che vorrei condividere, al di là dell'entusiasmo, sono sette tappe del nostro blog tour per altrettante cose da fare se passate da quelle parti.

1. Andare al Santuario della Madonna della Querce

Santuario della Madonna della Querce

Prima fermata del nostro tour in pulmino, il Santuario della Madonna della Querce è una tappa insolita per i viaggiatori, ma un antico orgoglio per i cittadini di Montepulciano. Qui si sono incrociate magie pagane e miracoli cristiani, in un'epoca di transizione da una religiosità politeistica al cristianesimo. 

2. Visitare la Riserva Naturale del Lago di Montepulciano

Riserva Naturale del Lago di Montepulciano

L'aspetto educativo del museo si fonde con una visione coinvolgente dell'ecologia: corsi di yoga, visite al lago in battello, passeggiate nel giardino dei frutti dimenticati... giusto per non menzionare le fantastiche bruschette all'olio preparate su un pannello solare! Merita un'occhiata il sito: Amici del Lago di Montepulciano.

3. Fare un giro tra vigne e cantine

Vigne, poderi e cantine a Montepulciano

Vigne, poderi, cantine raccontano senza parole il vino che vi si produce e rispecchiano l'anima dei produttori. Un esempio perfetto sono gli affascinanti poderi Boscarelli, i quali riflettono la creatività artigiana di Nicolò De Ferrari, che quando non è impegnato con il vino ama realizzare opere e mobili in legno. Innovativa e sostenibile è invece la visione che guida la Cantina Salcheto dove si può ammirare un interessante sistema di illuminazione solare e un bel giardino verticale. Tutto questo senza dimenticare il dirompente e anziano cantiniere di Contucci, Adamo: un vulcano di orgoglio e buon umore. Ci sarebbe molto da aggiungere su queste aziende e sui loro ottimi prodotti, ma il mio consiglio è, quando passerete per Montepulciano, di scegliere alcuni produttori e visitarli per capire quanta testa e quanto cuore ci sia nel loro lavoro. 

4. Passeggiare fino al Tempio di San Biagio

Tempio di San Biagio

Un filare di cipressi arriva fino alla perla rinascimentale della cittadina: il Tempio di San Biagio, costruito sulla strada per Siena in un'epoca in cui Montepulciano era un porto franco di commerci e scambi per il triangolo Firenze, Siena, Vaticano. Un luogo a mezza via tra la città e la campagna, che sorprende per le dimensioni fastose. Pare che l'iniziativa della costruzione della Chiesa sia venuta da un contadino, che dopo una visione mariana raccolse i fondi per la costruzione dell'edificio. 

5. Salire sulla terrazza del Palazzo Comunale

Piazza Grande a Montepulciano vista dalla terrazza del Palazzo Comunale

Una vista mozzafiato ci aspettava sulla terrazza del Palazzo Comunale: valli e colline, tetti, chiese. E poi Piazza Grande dall'alto, con la vita poliziana a brulicare sotto. La fortuna ha voluto che ci fosse anche un bel sole a far splendere Montepulciano.

Una menzione speciale merita la tappa a casa dei nonni della nostra guida, probabilmente non replicabile, ma davvero significativa: mentre la nonna Celina Crociani impastava e stendeva i pici, il nonno ci ha prontamente offerto il proprio vino fatto in casa. Un eloquente segno che l'accoglienza poliziana non è solo un artificio di marketing. 

I nonni Crociani nel blogtour a Montepulciano

Tre lezioni da imparare dall'esperienza di MontepulciAMO

  • Accoglienza, non turismo: quello che distingue l'esperienza poliziana da molte altre è volontà condivisa di mostrare ai visitatori cuore e anima del luogo. Più facile a dirsi che a farsi, trattare i turisti come ospiti crea un legame e fa nascere la voglia di tornare. 
  • Cultura e colture: un'altra carta vincente di questa iniziativa è stata la connessione tra gli aspetti culturali locali e gli assetti produttivi: legame che svela l'economia per quello che è, un elemento vitale. 
  • Pubblico e privato: l'unione virtuosa di interesse pubblico e privato ha portato a mettere davvero in luce quelli che sono gli aspetti più interessanti del territorio. 

Che, per un motivo o per l'altro, si torni sempre in Toscana, non è un caso. Tra decine di territori dell'eccellenza enogastronomica in Italia, questa regione è una vera mecca turistica: sarà il traino delle città d'arte, certo, ma non c'è solo questo. C'è una mentalità dell'accoglienza radicata nel territorio, c'è una cultura aperta a molteplici forme di promozione, ci sono tempi dilatati e ricchi, c'è una filosofia della lentezza creativa che si riflette nei luoghi, nelle iniziative, persino nel cibo e sicuramente nel vino. Ci sono tutte queste cose in che portano la Toscana avanti anni luce, senza sballottarla nei tempi di una post-modernità consumistica e furiosa. 

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