Inviato da Maria Silvia Sanna il Mer, 10/02/2016 - 14:42

Per il quarto anno consecutivo, l'Osservatorio Social Media marketing dello IULM fotografa la SocialMediAbility delle imprese italiane.

Fermi tutti, ma, tanto per cominciare, SocialMedia... che? La SocialMediAbility è un indice che valuta la capacità di un'impresa di creare relazioni, comunicare e fare marketing attraverso i social media. L'indice si basa su quattro parametri: orientamento (presenza sui vari canali digitali), gestione (aggiornamento dei canali), reachness (bacino di utenti raggiunto) e general engagement (performance di ingaggio e relazione con gli utenti). 

Hanno partecipato alla ricerca 720 imprese, che si differenziano per settore e dimensione: così abbiamo tre dimensioni - aziende grandi, medie e piccole - e sei settori - Arredamento, Bancario, Food & Beverage, Hospitality e Moda - ai quali si aggiunge il B2B. La metodologia con la quale sono state selezionate le aziende ha l'ambizione di raccogliere un campione rappresentativo: in questo modo ci permette di dare uno sguardo non solo alle aziende più grandi o più innovative, ma anche a quelle che stanno ai margini del mondo della comunicazione digitale. 

Come potete immaginare, la nostra attenzione si è posata immediatamente sulle performance del settore alimentare, che è quello che ci sta più a cuore. Ecco qualche dato interessante:

  • Il 96,6% delle aziende del settore alimentare coinvolte hanno un sito web: well done! Magari non tutti questi siti sono responsive e aggiornati, ma tra i settori considerati quello food occupa la pole position, piazzandosi anche davanti alle banche. (Sarei curiosa di sapere tutto su questo 4,2% di istituti bancari che non hanno un sito web, ma forse è meglio passare oltre.)
  • E i canali social? Il 99% delle imprese food nel campione ha attivato un account Facebook, seguono YouTube (59%), Twitter (49%), Google+ (43%), Instagram (37%), Pinterest (28%), Foursquare (26%), LinkedIn (25%), Flickr (8%) e il blog (5%). Non mi stupisce il dato su Facebook, mentre un po' mi dispiace che pochissime imprese intuiscano la rilevanza del blog in una strategia di content marketing. 
  • La presenza sui social media delle imprese food è in crescita: dal 2010 al 2015 la percentuale è salita dal 31% al 67%. Il salto più grande si è verificato tra il 2010 e il 2011, mentre dal 2011 al 2015 la crescita si è attestata intorno al 5% annuo. 
  • Altro dato curioso riguarda l'integrazione tra sito web e social media. Premesso che non parliamo di social login, commenti social o altre interazioni complesse, ma delle basi: la semplice presenza di link che rimandano ai canali social sul sito. Ecco, considerato questo aspetto, è incredibile che il 18,4% delle aziende food non segnalino la propria presenza social sul loro sito web. Perché?
  • C'è da considerare che spesso le aziende aprono i propri canali social a fini esplorativi: visto che i canali social sono gratuiti, non è raro che le imprese li aprano per testarli e poi per X motivi decidano di abbandonarli. Lo dimostra il fatto che il 18,4% delle imprese food che hanno un profilo Facebook e il 18,9% di quelle che hanno un profilo Twitter fossero inattive durante il periodo considerato. 

Se volete saperne di più, date un'occhiata alla presentazione qui sotto, oppure visitate il sito dell'Osservatorio Social Media Marketing

La SocialMediAbility delle Aziende Italiane - 2016 from Social Media Marketing & Digital Communication - Executive Master SDC IULM

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