Dal primo marzo e fino al 31 dicembre, al secondo piano di Eataly Roma trovate una porta d'accesso ai Borghi più belli d'Italia, anzi quattro porte: la prima vi fa entrare nell'Osteria dei Borghi dove gustare specialità tradizionali, rivisitate e preparate dallo chef Rossano Boscolo e dallo staff della sua Etoile Academy; la seconda vi apre l'angolo street food Gusti e sapori dove acquistare prelibatezze dolci e salate e assaporare le artigianali birre prodotte nei borghi; la terza vi accoglie nel Museo dei Borghi dove ammirare oggetti e utensili che offrono uno spaccato sulle tradizioni locali; l'ultima vi porta nell'Area Istituzionale dove avere informazioni sui Borghi e sulle loro iniziative.
Ad aprire questa vetrina sulle eccellenze enogastronomiche dei borghi italiani è il Consorzio EcceItalia, che nasce dal Club dei Borghi più belli d'Italia proprio allo scopo di promuovere in Italia e all'estero i sapori tradizionali prodotti proprio nei territori dei 253 piccoli centri che fanno parte dell'associazione. L'obiettivo ambizioso del Consorzio è quello di racchiudere sotto uno stesso marchio di qualità tutti quei prodotti artigianali che sono il simbolo del territorio di questi piccoli gioielli, protagonisti di un turismo decentrato e diffuso.
Ora vi voglio confessare una cosa: nei miei primi anni a Roma il GRA è stato come una linea di fuoco invalicabile. Se uscivo, era per prendere un aereo da Ciampino o Fiumicino. Ho scoperto abbastanza tardi il piacere di visitare i bellissimi borghi del Lazio e dintorni, il turismo lento e rilassato attraverso paesaggi e architetture mozzafiato, sempre coronato da una sana mangiata sul posto e, magari, da qualche souvenir gastronomico da portar via. Ecco dove volevo arrivare: una visita a uno dei Borghi più belli d'Italia non è la stessa cosa se non si unisce il cibo alla cultura. Dopo aver passeggiato per stradine fiabesche e aver lanciato lo sguardo sui paesaggi naturali circostanti, sedersi a tavola è un modo per fissare nella memoria l'esperienza e acquistare un prodotto tipico è concedersi una madelaine proustiana da consumare con calma al proprio ritorno. D'altra parte, ne avevamo già parlato in questo articolo su marketing territoriale ed enoturismo.
È vero che l'Italia intera è famosa per il buon cibo, ma nelle grandi città meta del turismo di massa e nelle coste meta del turismo estivo succede troppo spesso che i ristoranti abdichino alla qualità per sposare la quantità. Non è così nei borghi, ciascuno dei quali mantiene la propria autenticità riconoscibile e unica di sapori, prodotti e ricette. EcceItalia riconosce questo aspetto specifico del turismo in quella che alcuni definiscono Italia minore, trovando un sistema per impacchettarlo e venderlo anche fuori dalle mura dei borghi e fuori dai confini dell'Italia. Ovviamente, presto sarà anche possibile acquistare online i prodotti sul sito dei Borghi più belli d'Italia.
Per saperne di più, visita il sito del Consorzio EcceItalia, oppure seguili su Facebook, Twitter e Instagram.
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