Con la food art il cibo perde la propria funzione alimentare e si trasforma in pura materia e puro colore nelle mani degli artisti, diventando un affascinante territorio di sperimentazione. Una declinazione particolare del connubio tra arte e cibo è l'arte del mosaico, che diventa commestibile, ma si può mangiare solo con gli occhi. Come l'occhio di toast che vedete sopra, realizzato da Arne Felix Magold con 612 fette di pane più o meno tostate, l'artista ha utilizzato un software digitale per ottenere l'effetto dell'occhio composto da pixel, che poi ha realizzato con i toast. Questa tecnica è stata abbracciata da diversi artisti, ma ad innamorarsene davvero è stato il neozelandese Maurice Bennett, che è partito dai ritratti in stile pop-art realizzati con i toast per arrivare alla rappresentazione di forme astratte ispirata all'arte aborigena.
Fonte: MauriceBennett.co.nz - The Toastman
Incredibilmente sgargianti e colorate, sono le opere di Peter Rocha e di suo nipote Roger, che hanno scelto di usare le particolari caramelle, le jellybean, per realizzare i loro mosaici: per terminarne uno ci vogliono circa sei mesi e 10.000 caramelle, e se date un'occhiata capirete subito perché. Le jellybean sono davvero molto piccole e permettono così ai due artisti una incredibile minuzia, in più sono disponibili in tonnellate di variazioni di gusto e colore quindi non ci sono quasi limiti alle possibili sfumature cromatiche.
Fonte: Artaic
Tutto è cominciato nei primi anni Ottanta, quando Peter decise di ritrarre il presidente Reagan, a quanto pare ghiotto di caramelle. Il ritratto originale è ancora conservato alla biblioteca presidenziale Ronald Reagan in Simi Valley, California. Dopo la morte dell'artista, nel 2004, il nipote Roger ne ha raccolto l'eredità artistica, continuando l'opera dello zio. L'eccentrica scelta di questi due artisti è stata una fortuna per la Jelly Belly, che produce le jellybean: oggi molte delle opere originali di Peter e Roger sono esposte nella loro fabbrica di caramelle e sul sito del brand c'è un programma che crea mosaici di jellybean a partire da una foto... che naturalmente non diventerà mai un vero quadro!
Fonte: Artaic
20.000 sacchetti di tè sono serviti all'artista e architetto malesiana Hong Yi per realizzare, proprio in queste settimane "Teh Tarik", che rappresenta un uomo che prepara l'omonima bevanda tipica del Sud-Est asiatico, a base di latte e tè. L'opera si può ammirare a Davos, dove è esposta per il World Economic Forum. L'artista aveva già lavorato lo scorso anno su un grande mosaico realizzato con alimenti, tutti rigorosamente verdi: il ritratto dello chef salutista Jamie Oliver. E dire che, come Ida Skivenes (che abbiamo intervistato due anni fa), aveva iniziato ad appassionarsi alla food art grazie a Instagram e alla tecnica del quadro nel piatto.
Fonte: Hong Yi su Instagram
L'arte del mosaico di alimenti può anche diventare un modo creativo per promuovere un'attività commerciale, come ha fatto questa la bakery Crumbs & Doilies di New York che ha usato 10.000 cupcake per realizzare un enorme ciliegio in fiore per il programma televisivo giapponese ITTEQ.
Fonte: Crumbs & Doilies
L'unico problema con questi meravigliosi mosaici è che mangiarli è un delitto!
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